19/12/2024

Riforma Fiscale: Nuove Opportunità per le Holding Familiari nei Conferimenti di Minoranza

A cura del Dott. Marco Scardeoni
Dottore Commercialista e Revisore Contabile
Fondatore e Managing Partner dello Studio Marco Scardeoni e Partners
Il panorama fiscale italiano si appresta ad accogliere una significativa evoluzione che ridisegnerà le possibilità di pianificazione societaria per gli imprenditori e le loro famiglie. Con l’entrata in vigore del D.Lgs. 192/2024 (Decreto Ires/Irpef) il prossimo 31 dicembre 2024, assistiamo a un importante cambiamento nel campo dei conferimenti di partecipazioni di minoranza, che apre nuove prospettive particolarmente interessanti per la costituzione e gestione di holding familiari.
Una Svolta nella Gestione delle Holding Familiari
La novità più rilevante introdotta dalla riforma riguarda la composizione della compagine sociale della società conferitaria. Il legislatore ha significativamente ampliato le possibilità di strutturazione societaria, superando il vincolo che imponeva la partecipazione del solo conferente. La nuova normativa consente espressamente la presenza nella base sociale anche dei familiari, come definiti dall’art. 5, comma 5 del TUIR, aprendo così la strada a una gestione più articolata e funzionale del patrimonio familiare.
Questa evoluzione normativa rappresenta un cambiamento sostanziale nella disciplina dei conferimenti di partecipazioni non di controllo, estendendo il regime del “realizzo controllato” a scenari precedentemente non contemplati. La riforma riconosce e si adatta alle moderne esigenze delle famiglie imprenditoriali, offrendo strumenti più flessibili per la gestione e il trasferimento del patrimonio aziendale.
Il Quadro Normativo: Requisiti e Condizioni
Il nuovo framework legislativo mantiene alcuni requisiti fondamentali per l’applicazione del regime del realizzo controllato, integrandoli con le nuove possibilità di strutturazione societaria. Le partecipazioni conferite devono rappresentare una percentuale significativa dei diritti di voto nell’assemblea ordinaria (superiore al 2% o al 20%) o una partecipazione rilevante al capitale o al patrimonio (superiore al 5% o al 25%). Questi parametri quantitativi si accompagnano ora alla possibilità di costituire società conferitarie con una base sociale più ampia, che può includere l’intero nucleo familiare.
La Risoluzione del Nodo della Comunione Legale
Un aspetto particolarmente significativo della riforma riguarda la gestione delle partecipazioni in regime di comunione legale tra coniugi. La nuova normativa offre una soluzione chiara a una questione interpretativa che ha lungamente impegnato gli operatori del settore. L’articolo 177 del codice civile, nel disciplinare il regime della comunione legale, attribuisce a ciascun coniuge una quota ideale del diritto di proprietà, creando una “comunione senza quote” dove il diritto si interseca con la particella infinitesimale del bene.
La riforma risolve brillantemente questa complessità, permettendo una gestione più lineare e sicura delle partecipazioni in regime di comunione legale. Viene così superata la precedente incertezza sulla compatibilità tra il requisito della società unipersonale e la presenza di diritti patrimoniali in capo al coniuge in regime di comunione legale.
Un Nuovo Orizzonte per la Pianificazione Patrimoniale
L’impatto pratico di questa riforma si manifesta in molteplici aspetti della gestione patrimoniale familiare. La possibilità di coinvolgere attivamente i familiari nella struttura della holding apre la strada a strategie di governance più sofisticate e meglio allineate con le dinamiche familiari. Gli imprenditori possono ora progettare strutture societarie che riflettono più fedelmente le relazioni familiari esistenti, facilitando al contempo i processi di passaggio generazionale.
La nuova normativa consente di implementare sistemi di governance familiare più articolati, con una chiara definizione dei ruoli e delle responsabilità di ciascun membro della famiglia. Questo si traduce in una maggiore efficienza nella gestione del patrimonio e in una migliore coordinazione degli interessi dei vari componenti del nucleo familiare.
Il Valore Aggiunto della Consulenza Specializzata
In questo contesto di evoluzione normativa, il ruolo della consulenza professionale assume un’importanza ancora maggiore. La nostra esperienza nel campo del diritto societario e della pianificazione patrimoniale ci permette di offrire un supporto completo e strategico ai nostri clienti. Il nostro approccio si basa su un’analisi approfondita delle specifiche esigenze di ogni famiglia imprenditoriale, con l’obiettivo di sviluppare soluzioni personalizzate che massimizzino i benefici offerti dal nuovo quadro normativo.
Monitoriamo costantemente l’evoluzione legislativa e le sue implicazioni pratiche, garantendo ai nostri clienti un aggiornamento continuo e un supporto proattivo nella pianificazione delle loro strategie societarie e familiari. La nostra metodologia di lavoro prevede un’analisi multilivello che considera non solo gli aspetti tecnico-giuridici, ma anche le dinamiche familiari e gli obiettivi di lungo periodo.
Guardando al Futuro
La riforma rappresenta un importante passo avanti nella modernizzazione del diritto societario italiano, offrendo strumenti più flessibili e adeguati alle esigenze delle moderne imprese familiari. Per gli imprenditori che stanno considerando operazioni di riorganizzazione o pianificazione successoria, queste nuove disposizioni aprono scenari interessanti che meritano un’attenta valutazione nell’ambito di una strategia complessiva di gestione aziendale e familiare.

Condividi l'articolo

WhatsApp
Email
Facebook
LinkedIn
Telegram

Altri articoli che potrebbero interessarti