18/01/2025

La Nuova Disciplina Fiscale del Trasferimento degli Studi Professionali: Un’Analisi delle Opportunità per le STP

A cura del Dott. Marco Scardeoni

Dottore Commercialista e Revisore Contabile

Founder e Managing Partner dello Studio Marco Scardeoni & Partners – Tax, Legal & Labour

Il D.lgs. n. 192/2024 ha introdotto significative novità nella disciplina fiscale del trasferimento degli studi professionali, delineando un quadro normativo che favorisce la trasformazione in Società tra Professionisti (STP). Come Managing Partner di Marco Scardeoni & Partners Tax Legal & Labour, ritengo fondamentale analizzare le implicazioni di questa riforma che entrerà in vigore dal 2025.

La riforma rappresenta un cambio di paradigma nella concezione fiscale del trasferimento degli studi professionali. Il legislatore ha introdotto l’innovativo art. 177-bis nel TUIR, che equipara il conferimento dello studio professionale in STP al conferimento d’azienda. Questa novità permette di trasferire l’intero complesso professionale, comprensivo di clientela e elementi immateriali, senza realizzo di plusvalenze o minusvalenze, superando la precedente frammentazione tra cessione dei beni strumentali e cessione della clientela.

La disciplina previgente, basata sulla risoluzione 108/E/2002 dell’Agenzia delle Entrate, considerava la cessione della clientela come una prestazione di servizi soggetta a IVA, inquadrandola nell’ambito delle obbligazioni di fare, non fare o permettere. Questo approccio frammentato comportava una maggiore onerosità fiscale e complessità operativa nel trasferimento degli studi professionali.

La nuova normativa, invece, introduce un regime di neutralità fiscale per i conferimenti in STP, allineando il trattamento tributario a quello dei conferimenti aziendali. Il soggetto conferente assume, quale valore delle partecipazioni ricevute, la somma algebrica dei valori fiscalmente riconosciuti di attività e passività conferite, mentre il soggetto conferitario subentra nella posizione fiscale del conferente.

Un elemento particolarmente innovativo riguarda la deduzione dei costi di acquisizione della clientela. Dal 2025, questi costi saranno deducibili attraverso quote di ammortamento non superiori al 20% annuo, introducendo un criterio di ripartizione sistematica precedentemente assente.

Le modifiche interessano anche il regime IVA e l’imposta di registro. Il conferimento dello studio professionale viene ora incluso tra le operazioni escluse da IVA ai sensi dell’art. 2, comma 3, lett. b) del DPR 633/1972, mentre ai fini dell’imposta di registro si applica l’imposta in misura fissa.

Questa riforma rappresenta un’importante opportunità per i professionisti che intendono strutturare la propria attività in forma societaria. L’equiparazione al conferimento d’azienda e il regime di neutralità fiscale riducono significativamente gli oneri tributari dell’operazione, facilitando il processo di aggregazione professionale.

Per i professionisti che stanno valutando il passaggio a STP, il nuovo quadro normativo offre vantaggi concreti: dalla semplificazione degli adempimenti fiscali alla possibilità di pianificare il ricambio generazionale con minori oneri tributari. La neutralità fiscale del conferimento permette inoltre di preservare le risorse finanziarie necessarie per lo sviluppo dell’attività professionale.

In conclusione, la riforma del 2024 segna un importante passo avanti nella modernizzazione del sistema fiscale applicabile alle professioni intellettuali, agevolando la trasformazione in STP e favorendo l’aggregazione professionale. Come professionisti del settore, siamo chiamati a cogliere questa opportunità per evolvere i nostri modelli organizzativi, garantendo maggiore efficienza e continuità nell’esercizio della professione.

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