03/12/2024
A cura del Dott. Marco Scardeoni
Dottore Commercialista e Revisore Contabile
Fondatore e Managing Partner dello Studio Marco Scardeoni e Partners
La recente sentenza della Cassazione n. 29442 del 14 novembre 2024 ha posto l’accento su un aspetto cruciale della gestione fiscale delle imprese: la corretta classificazione delle partecipazioni societarie ai fini del regime PEX (Participation Exemption). Una pronuncia che merita particolare attenzione per le sue importanti implicazioni pratiche nel mondo imprenditoriale.
Nel mio ruolo di consulente aziendale, mi trovo spesso a spiegare agli imprenditori l’importanza del regime PEX, un sistema fiscale che permette di godere di un trattamento particolarmente vantaggioso sulle plusvalenze derivanti dalla vendita di partecipazioni. Non si tratta di una semplice agevolazione, ma di una norma strutturale del nostro sistema tributario, pensata per evitare la doppia imposizione economica nelle operazioni tra società.
Ma cosa significa concretamente questo per un’impresa? Immaginiamo di vendere una partecipazione realizzando una plusvalenza di un milione di euro. Con il regime PEX, solo il 5% di questa somma, quindi 50.000 euro, sarà soggetto a tassazione. Senza questo regime, l’intera plusvalenza verrebbe tassata, con un impatto significativo sul risultato economico dell’operazione.
La sentenza della Cassazione ha esaminato un caso emblematico: una società aveva acquisito una partecipazione del 47% in un’altra impresa, chiaramente un investimento strategico di lungo periodo. Tuttavia, per un errore del sistema gestionale, questa partecipazione era stata classificata nell’attivo circolante del bilancio anziché tra le immobilizzazioni finanziarie. Nonostante la società avesse mantenuto la partecipazione per quattro anni e l’avesse descritta come “investimento duraturo e strategico” nella nota integrativa, la Suprema Corte ha negato l’applicazione del regime PEX sulla plusvalenza realizzata dalla vendita.
Le conseguenze economiche di una simile decisione sono rilevanti. Per comprenderne la portata, consideriamo una plusvalenza di due milioni di euro: con il regime PEX si tasserebbe solo il 5%, quindi 100.000 euro, mentre senza il regime l’intero importo sarebbe soggetto a imposizione. La differenza può quindi tradursi in centinaia di migliaia di euro di maggiore carico fiscale.
Il regime PEX richiede il rispetto di alcuni requisiti fondamentali. Tra questi, la classificazione della partecipazione nelle immobilizzazioni finanziarie nel primo bilancio di possesso è risultata, secondo la Cassazione, imprescindibile e non sanabile successivamente. Altri requisiti includono il possesso ininterrotto della partecipazione per almeno 12 mesi, la residenza fiscale della società partecipata in un Paese non a fiscalità privilegiata e l’esercizio di un’attività commerciale da parte della società partecipata.
La protezione del proprio patrimonio aziendale passa necessariamente attraverso una valutazione attenta della natura dell’investimento al momento dell’acquisizione e una verifica puntuale della corretta classificazione in bilancio fin dal primo anno. È fondamentale implementare procedure di controllo efficaci sui sistemi gestionali e documentare accuratamente le scelte strategiche di investimento.
Questa sentenza ci ricorda che nel diritto tributario la forma può prevalere sulla sostanza. Un errore apparentemente formale nella classificazione di bilancio può tradursi in conseguenze economiche molto significative. La pianificazione fiscale non è un mero esercizio teorico, ma uno strumento essenziale per proteggere il valore creato dall’impresa.
Nella mia esperienza professionale, ho constatato come un investimento iniziale in termini di tempo e risorse nella corretta gestione contabile e fiscale possa evitare costose sorprese future. Il mio consiglio agli imprenditori è di non sottovalutare questi aspetti apparentemente formali e di affidarsi a professionisti competenti per una corretta impostazione delle operazioni fin dall’inizio.
La complessità del sistema fiscale richiede un approccio strutturato e professionale. Solo così si possono cogliere le opportunità offerte dalla normativa e evitare costosi errori che potrebbero compromettere il risultato economico delle operazioni societarie.